Legal BIM e Validazione del contenuto informativo (il giorno dopo)

Il 30 aprile 2020 sono stato tra gli speakers del webinar “La qualità del processo BIM – Bim validation: strategie, strumenti e lavori”.

Ho trattato di “Legal BIM e validazione del contenuto informativo

Alcune considerazioni del giorno dopo.

La qualità del processo BIM – strategie, strumenti e lavori

Mi sembra evidente che la qualità del processo passa innanzitutto dalla competenza. Lo hanno chiarito tutti i relatori, Alberto Pavan, C. Vittori Antisari, R. Pagani ed io, ciascuno per la loro parte.

La competenza consente di avere il necessario “quadro di insieme” per capire e collocare ciascun adempimento BIM – in questo caso la validazione – all’interno del processo. La competenza consente di valutare in ciascun momento del processo le necessarie azioni, avendo presente ciò è successo prima (o avrebbe dovuto succedere) e ciò che dovrà accadere dopo.

La qualità del processo è collaborazione: il BIM accentua la necessità di collaborazione, e questo è noto. La collaborazione è multidisciplinarietà delle competenze: tecniche, direzionali, strategiche, amministrative e legali.

Legal BIM e validazione del contenuto informativo

Per la mia parte, la validazione è un giudizio, anzi il “Giudizio Universale”.

La validazione positiva fa andare su, nel Paradiso contrattuale dell’adempimento: raggiungiamo l’approvazione del modello, il pagamento del corrispettivo, le premialità (se previste, e andrebbe fatto !), il certificato di regolare esecuzione, le nuove referenze da spendere.

Viceversa, la validazione negativa fa andare giù, negli Inferi contrattuali dell’inadempimento: mancata validazione, prescrizioni da adempiere, revisione di tutto o parte del modello, penali, risoluzione, danni, contenzioso.

Alla validazione occorre quindi arrivarci preparati e, per farlo, occorre partire preparati.

Se la validazione è verifica delle regole di produzione, di consegna, di gestione, tecniche, incoerenze, interferenze, esaustività dei contenuti del modello … è allora Bene (tanto per restare nel mistica del Giudizio Universale) e necessario che tutti questi aspetti siano ben chiari dall’inizio, nel Capitolato Informativo, e poi specificati e implementati nell’Offerta per la Gestione Informativa e quindi nel Piano di Gestione Informativa.

Occorre cioè che siano contrattualizzati correttamente. E qui arriva il Legal BIM.

La qualità del processo BIM richiede che lo esso sia correttamente recepito nel contratto

Il contratto BIM non fa altro che dare un “vestito” giuridico al processo pensato dai tecnici, affinchè esso sia declinato in un sistema di regole e categorie giuridiche.

Il contratto è il luogo della disciplina delle azioni delle Parti e delle loro conseguenze (fino al Paradiso o fino all’Inferno). Occorre scriverlo bene, chiaro, preciso.

Un suggestione finale emersa dall’incontro: il contratto potrebbe diventare smart e, attraverso l’intelligenza artificiale, arrivare alla standardizzazione e all’automatismo delle regole, delle verifiche e delle conseguenze contrattuali. Se la funzione del legale diventerà inutile per gli umani, il prossimo webinar lo facciamo alle macchine.



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